lunedì 2 maggio 2016

Il labirinto come simbolo dell'uomo

Labirinto della biblioteca dell'abbazia
Il simbolismo è il tema portante di tutto il romanzo: ogni cosa, ogni persona rappresenta un'idea. L'esempio che ritengo migliore per spiegare ciò è quello del labirinto, che può avere diverse interpretazioni. Il labirinto della biblioteca è il luogo esoterico intorno a cui ruota la vicenda, poiché qui è nascosto il secondo libro, mai trovato, della Poetica di Aristotele.
La labirintica collezione di libri non dovrebbe essere intesa solo come luogo fisico, ma anche come proiezione ideale di una riflessione filosofica.
Analizzando in chiave metaforica il testo, il dedalo potrebbe simboleggiare la continua ricerca della Verità nella possibilità di smarrirsi più volte. Inoltre questo è intricato come il complotto creato da Jorge, ma simboleggia anche la complessità della realtà e l'assurdità della vita, che portano ad un pessimismo implicito.
Se l'uomo è un essere per sua natura debole, il groviglio rappresenta allora l'emblema della nostra vita. Già nei primi testi mitologici, l'uomo fu succube di questa struttura: Dedalo ed Icaro, ad esempio, furono imprigionati nel labirinto del Minotauro, poiché avevano aiutato Teseo ed Arianna. Per uscire, Dedalo progettò delle ali di cera, ma il figlio Icaro, con giovane incoscienza, si avvicinò troppo al Sole che sciolse così le sue ali e lo condannò a morte facendolo precipitare.
Ne "Il nome della rosa", l'uscita dal labirinto sembra introvabile, però non lo è: guardandolo dall'esterno si può comprendere la struttura e trovare quindi la porta giusta. Noi però non possiamo osservare la nostra esistenza dal di fuori, poiché viviamo solo in quanto dentro a questo gomitolo; ma se l'unico modo per trovare la soluzione è osservare la vita dall'esterno, allora siamo destinati a non trovare mai la via di fuga? Ogni labirinto ha il suo filo d'Arianna, che può guidare l'uomo verso la salvezza; nel contesto del romanzo e del nostro cammino si dovrebbe attribuire questa funzione a un Dio.

Nessun commento:

Posta un commento