martedì 10 maggio 2016

Il Dio distaccato del romanzo

La Creazione di Adamo (particolare Dio) , Michelangelo
Un elemento che credevo sarebbe stato presentato in modo diverso è quello di Dio. Ne “Il nome della rosa”, il Creatore è spesso invocato, ma è distante. In una storia che parla di monaci, frati e Chiesa mi sarei aspettata un grande spazio dedicato a Lui, anche se alla fine ho capito che forse Umberto Eco ha deciso di usare questo espediente per meglio rappresentare la Chiesa del tempo: un piazza in cui vendere cariche ed indulgenze, scena di scontri politici e prese di potere, di vocazioni religiose fondate sull’interesse economico e preghiere recitate al vento.
Nel romanzo l'Altissimo c’è, ma non abita tra gli uomini; è un Essere superiore e lontano, un signore disegnato quasi come i feudatari dell’epoca e non sembra il Padre a cui il Santo di Assisi rivolgeva con semplicità le sue preghiere.
Dalle parole dei frati, l'Onnipotente sembra essere un qualcuno che detta legge, pronto a punire ogni volta che un fedele abbandona la giusta strada.
Mi ha stupito come, al posto di misericordia e salvezza, si possano trovare, invece, pagine e pagine sul peccato e l’Anticristo, che porta paura e cancella la speranza, la felicità, tant’è che il vecchio Alinardo è convinto che gli omicidi dell’abbazia siano solo un prologo all’avvento di quest’ultimo.
Sembra così che per proteggere la Fede, l’unico modo sia seguire il rigore e la severità di Dio, mentre la gioia è dipinta come sinonimo di male.
Nel passo in cui Adso si confida con Guglielmo (terzo giorno dopo compieta) in seguito all’incontro con una ragazza nelle cucine dell’abbazia, si può leggere un superficiale incoraggiamento ad andare avanti, sminuendo la gravità del peccato. Il monaco, infatti, sembra minimizzare l’atto della confessione, che dovrebbe in realtà essere il momento in cui si può toccare con mano la misericordia di Dio. Tra le righe, perviene quasi l’idea che certe azioni vadano fatte e che spesso è possibile cadere in tentazione a causa di un elemento esterno, come nel caso di Adso che è spinto al peccato da una donna.

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